Appropriatezza prescrittiva e governo delle liste d’attesa

Giulia Russo

L’invecchiamento della popolazione ed il conseguente aumento delle comorbidità comporta un potenziale netto incremento della spesa sanitaria a cui si può e si deve porre limite con una adeguata appropriatezza prescrittiva. Le liste di attesa rappresentano un importante problema sanitario ed uno dei principali motivi che portano il paziente a rinunciare alla prestazione. Risale al 1994 la creazione dei primi registri di prenotazione finalizzati a garantire la trasparenza nella gestione delle liste di attesa, ma bisogna aspettare fino al Piano Sanitario Nazionale 1998 – 2000 per la creazione delle prime linee – guida e protocolli condivisi atti ad abbattere le liste e la legge finanziaria del 2006 per definire i tempi massimi di accesso garantiti per le prestazioni a più ampio utilizzo. In campo cardiologico le prestazioni normate sono la visita cardiologica (entro 30 giorni) e l’ecocardiografia (entro 60 giorni). Per cercare di contenere le liste d’attesa si può proporre un aumento dell’offerta ma questo porta al paradosso della domanda-offerta in Sanità: all’aumento dell’offerta aumenta in modo analogo la domanda. La via da seguire non può quindi che essere quella di un incremento della appropriatezza prescrittiva definendo inoltre in modo chiaro i criteri di priorità. In tema di appropriatezza prescrittiva nell’ambito delle procedure cardiologiche si è parlato di coronarografia nell’angina stabile, indicazione che va attentamente valutata. Una metanalisi su 19 studi non ha infatti mostrato alcuna differenza di sopravvivenza tra pazienti sottoposti ad angioplastica e quelli in terapia medica ottimizzata, se non il miglioramento della sintomatologia. Anche per la chiusura del PFO vi sono degli standard di appropriatezza che vanno rispettati. Nel governo della domanda e dell’offerta il Medico di Medicina Generale ha un ruolo chiave ma anche lo Specialista deve indirizzare il bisogno di cure dell’individuo e operare secondo criteri di appropriatezza per raggiungere quell’obiettivo comune che mira a soddisfare i bisogni del paziente in modo appropriato, economicamente sostenibile ed efficiente.