CONVENTION DEI CENTRI SCOMPENSO 2017

Sonia Lo Iacono

Con il Documento Congiunto SIC/ANMCO “La rete cardiologica per la cura del malato con scompenso cardiaco: organizzazione dell’assistenza ambulatoriale”, l’ANMCO si propone di organizzare ed uniformare le attività ospedaliere e non nel trattamento di una patologia che ha un grandissimo impatto sociale.

Dai Censimenti ANMCO del 2010 e del 2015 si evidenza molta eterogenicità delle attività ambulatoriali in tutta Italia. L’obiettivo delle Linee Guida per l’organizzazione della rete ambulatoriale per lo scompenso cardiaco prevede diversi snodi decisionali: definire i nodi essenziali della rete, definire i bacini di utenza (aree) nell’ambito del comune, provincia o regione dove siano presenti, analizzare nell’ambito di ogni area le caratteristiche dell’offerta specialistica territoriale ed ospedaliera e le modalità organizzative della medicina generale, identificare, all’interno delle aree, l’Ospedale o gli Ospedali dotati di competenze e risorse super specialistiche in grado di fungere da riferimento per affrontare i casi complessi, identificare i Centri medicochirurgici con programmi di assistenza avanzata (TC/VAD), identificare e coinvolgere gli altri punti importanti della rete tra i quali quelli dedicati alle cure riabilitative.

La struttura organizzativa e le modalità di governo formale della rete dovranno essere definiti dall’insieme degli attori e dei responsabili dei percorsi clinico assistenziali. La funzione della rete è quella di garantire l’accoglienza, la valutazione del bisogno e l’avvio del percorso assistenziale, assicurando la necessaria continuità delle cure, la tempestività della risposta e la flessibilità nell’individuazione del setting assistenziale appropriato. Va promossa la formazione continua di tutte le figure professionali operanti nella Rete, in rapporto all’evoluzione delle conoscenze e delle modalità di follow – up e cura via via disponibili. Va garantita la continuità delle cure attraverso l’integrazione fra l’assistenza in ospedale, l’assistenza ambulatoriale specialistica e l’assistenza della medicina generale.

Nel corso della Convention è emerso da un lato come siano le regioni del Nord a farsi carico della cura della maggior parte dei pazienti italiani affetti da scompenso cardiaco avanzato, dall’altro come il numero di pazienti sottoposti a trapianto cardiaco ed assistenza con LVAD sia ancora del tutto insufficiente rispetto al fabbisogno e come non esista una rete di accesso alle cure complesse. La Convention si è conclusa con l’auspicio di un impegno comune, degli Amministratori e dei Professionisti, al fine di garantire gli stessi livelli di assistenza su tutto il territorio nazionale e le stesse opportunità di cura a tutti i malati.