E-HEALTH: LA RIVOLUZIONE ALLE PORTE DELLA CARDIOLOGIA

Giovanna Di Giannuario

La rivoluzione del web con app, big data, social network ed intelligenze artificiali ha portato una vera rivoluzione nel mondo della cardiologia.

Il Simposio sulla E-HEALT si è fregiato della partecipazione dei più importanti esperti della materia che hanno illustrato le nuove tecnologie e come queste stiano cambiando e come rivoluzioneranno il mondo cardiologico. Ha dato il via ai lavori il Prof. Pinciroli, della facoltà di ingegneria del Politecnico di Milano, che ha parlato di digital sensor, prototipi in grado di monitorizzare diversi parametri, di app cardiologiche e di piattaforme digitali. Le app, inizialmente ritenute potenzialmente pericolose per la mancanza di un controllo scientifico, hanno avuto in realtà una grande diffusione ed è stato chiarito come il loro utilizzo sia sotto la responsabilità dell’acquirente. Parlando di piattaforme digitali si è evidenziato come queste possano rappresentare uno strumento molto utile per le ricerche multicentriche.

Il Prof. Gensini ha iniziato il suo intervento partendo dalla definizione di E-HEALTH, termine che indica l’insieme dei servizi informatici che permette lo scambio di dati ed informazioni utili per la salute. Alcuni di questi servizi, come la telemedicina, hanno già mostrato il loro impatto e la loro utilità, un esempio per tutti è quello della telemedicina nel follow-up del paziente con scompenso il cui vantaggio clinico è già stato dimostrato e riportato in numerosi articoli scientifici. Anche l’ANMCO ha prodotto due documenti di consenso sulla telemedicina nello scompenso e nella rete delle urgenze. La Sanità è così di fronte a nuove rivoluzioni digitali come il programma Alexia che guida la RCP, le macchine di insegnamento e le intelligenze artificiali, l’uso di robot, la creazione di modelli tridimensionali per la comprensione delle patologie e lo studio dell’effetto delle terapie. Le intelligenze artificiali e le ‘machine learning’ possono migliorare l’identificazione della malattia sia in prevenzione che per la prognosi, aiutare nella refertazione migliorando la capacità diagnostica.

Il Dottor Frigo ci ha parlato invece dei rischi legati al mondo dell’informatizzazione e soprattutto all’uso dei social network, rischi legati alla frode dei dati, agli attacchi informatici e all’introduzione delle fake news che ingannano il pubblico. Il web, attraverso i social, ha creato una intelligenza collettiva e partecipativa, permettendo a chiunque di essere editore e consumatore, annullando la leadership culturale, trasformandosi da strumento utile per la diffusione rapida delle informazioni a fonte di disinformazione con effetti anche molto gravi e pericolosi fino alle psicosi generalizzate come nel caso recente dei vaccini e delle cure oncologiche alternative. Esiste quindi la necessità concreta di sistemi di controllo e pulizia delle notizie false, che creando disinformazione di fatto annullando l’effetto delle campagne sanitarie e che possono essere usate in modo fraudolento come fonte di guadagno.

Ha concluso il Simposio il Dottor Casolo che ha affrontato il tema della evoluzione del medico, da “sciamano” a professionista immerso in un mondo interconnesso che viaggia a velocità crescenti. La vera rivoluzione è la fusione tra mondo fisico ed elettronico, con il cambiamento del modello organizzativo della cardiologia da hub/spoke ad un modello di rete nel quale al centro non sia più posto l’Ospedale ma il paziente in un modello multidisciplinare.

Cosa ci aspetta nel futuro? Le prospettive sono tante: dalle stampanti tridimensionali già attive in ortopedia, al sistema Lumify con la sonda ecocardiografica collegabile al cellulare, fino ai sistemi di controllo a distanza che permettono di eseguire non solo esami diagnostici ma interventi. La nuova sfida è avere l’intelligenza e la prontezza di sfruttare, nell’ambito del mondo medico, le immense potenzialità innovative delle nuove tecnologie: il consulto remoto, le capacità di memoria nei big data, la velocità di elaborazione. Nella accesa discussione è emerso, d’altra parte, come in Italia la Medicina sia ancora ingabbiata in un sistema lento di fronte ad un mondo che viaggia veloce, basti pensare a come da anni si discuta di un fascicolo sanitario informatizzato nazionale senza essere mai riusciti a giungerne a capo.