Evidenze scientifiche tra passato presente e futuro. Un viaggio alla (ri)scoperta di Colchicina, Nitrati e Sali di Potassio

Gemma Filice

Il Dott. M. Imazio ci ha accompagnato in un appassionante viaggio tra passato, presente e futuro della Colchicina, da farmaco utilizzato nella terapia della gotta ad antinfiammatorio per il cuore a difesa contro il COVID-19.

La Colchicina è un farmaco conosciuto ed utilizzato da secoli come antireumatico per il trattamento di patologie quali la gotta, ma attualmente è il farmaco di prima scelta nel trattamento della pericardite acuta ricorrente. Questo principio attivo interferisce con l’infiammazione del pericardio concentrandosi nei neutrofili e probabilmente anche con l’infiammazione della placca aterosclerotica.

Sono stati recentemente pubblicati degli studi molto incoraggianti sull’utilizzo della Colchicina nelle sindromi coronariche acute e in prevenzione secondaria nella cardiopatia ischemica cronica. I trial clinici dimostrano inoltre l’efficacia della Colchicina nella prevenzione della fibrillazione atriale postoperatoria.

La Colchicina è efficace come farmaco antivirale non specifico e antinfiammatorio, inoltre secondo le esperienze italiane real life l’utilizzo della Colchicina riduce la mortalità. Su queste basi sono stati intrapresi numerosi trial attualmente in corso in otto nazioni sull’utilizzo della Colchicina nel COVID-19 sia in fase precoce come terapia domiciliare che nelle fasi avanzate di malattia.

I dosaggi consigliati sono uguali a quelli utilizzati nel trattamento delle malattie del pericardio. Non è consigliata la dose di carico in quanto ad un aumento degli effetti collaterali non corrisponde un beneficio clinico, mentre è invece consigliabile utilizzare bassi dosaggi per un periodo di tempo prolungato.

La Colchicina è dunque un farmaco efficace, sicuro e poco costoso.

Il Dott. G. Piovaccari ha fatto un bellissimo excursus della storia della medicina presentandoci la storia dei Nitrati dal XIX secolo ai giorni nostri. Nel 1768 W. Heberden aveva descritto l’angina pectoris, successivamente la Nitroglicerina fu sintetizzata nel 1847 a Torino da Ascanio Sombrero. Nel 1998 Salvador Moncada e Louis Ignarro furono insigniti del Premio Nobel per avere scoperto l’importanza dei nitrati nella vasodilatazione, una pietra miliare nella storia della medicina.

La Nitroglicerina è un farmaco vasodilatatore utilizzato per il trattamento di angina pectoris, crisi ipertensive, spasmo coronarico e scompenso cardiaco che agisce sulle arterie, sulle vene, sul circolo polmonare e sulle coronarie. È necessario scegliere la via di somministrazione che risponde meglio alle esigenze del paziente, tenendo in considerazione le differenze in termini di farmacocinetica e farmacodinamica dei diversi preparati di Nitroglicerina.

Nitrati a breve durata d’azione, al contrario di quelli a lunga durata d’azione, sono caratterizzati da un assorbimento rapido, inoltre l’uso intermittente non causa assuefazione. Gli effetti collaterali sono simili per entrambi.

le controindicazioni ricordiamo cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva e stenosi aortica. La letteratura dimostra che sono efficaci e sicuri nel trattamento dell’infarto miocardico e dell’edema polmonare acuto; la somministrazione intracoronarica inoltre permette la diagnosi di vasospasmo.

Infine, il Dott. C. Ferri ha fatto il punto sulla terapia dell’ipokaliemia con i Sali di Potassio. L’ipokaliemia ha un impatto negativo sulla qualità di vita. Uno studio ha evidenziato un progressivo aumento della prevalenza di ipokaliemia negli ultimi 15 anni; inoltre si stima che il 10% della popolazione anziana sia ipokaliemico. Prevenzione e cura dell’ipokaliemia si basano sull’identificazione e sulla rimozione della causa, sulla somministrazione di potassio, sulla modulazione della dieta e dei farmaci in grado di disperderlo o trattenerlo. La terapia deve basarsi sui valori di kaliemia al fine di decidere se intraprendere una somministrazione per via orale o per via endovenosa. È inoltre importante operare le dovute distinzioni tra farmaci ed integratori contenenti sali di potassio. Le miscele di potassio hanno molti vantaggi rispetto al singolo sale di potassio; tra i benefici ricordiamo la possibilità di utilizzare alcuni preparati anche nel paziente con acidosi.