Il pianeta donna nell’universo delle patologie cardiovascolari

Stefania Angela Di Fusco

Il Congresso Nazionale ANMCO, evento di eccellenza nel panorama della Cardiologia italiana, quest’anno si è arricchito di una importante novità: una Main Session tutta dedicata al mondo femminile. La consapevolezza delle diverse modalità di manifestazione delle malattie negli uomini e nelle donne, delle differenze nel decorso clinico e negli esiti terapeutici è il fondamento per poter garantire l’appropriata gestione delle nostre pazienti in una prospettiva che miri alla individualizzazione delle strategie di prevenzione, diagnosi e cura. Il primo grande argomento affrontato è stato lo scompenso cardiaco, dalla eziopatogenesi alle risposte terapeutiche osservate nella popolazione femminile. Altra differenza di genere, peraltro ampiamente descritta in letteratura, è quella relativa ai fattori di rischio cardiovascolari negli uomini e nelle donne ed al loro differente impatto prognostico come nel caso del diabete mellito, associato ad un rischio di cardiopatia ischemica più elevato nelle donne. Si è parlato di terapia ormonale sostitutiva che, pur non essendo una strategia efficace per la prevenzione cardiovascolare, non deve essere preclusa a priori alle donne che ne abbiano indicazione. Nell’ambito della cardiopatia ischemica le differenze di genere riguardano aspetti che vanno dal riconoscimento dell’evento acuto all’approccio gestionale, nel contesto delle patologie del ritmo l’attenzione è stata focalizzata sulla fibrillazione atriale, ambito nel quale spesso la terapia riconosce delle differenze di genere. La Main Session è stata caratterizzata da una vivace discussione che ha coinvolto l’uditorio, non esclusivamente femminile a dimostrazione di una crescente consapevolezza della rilevanza della medicina di genere.