La Prevenzione Cardiovascolare: nuove evidenze

Sonia Lo Iacono

L’ipertensione arteriosa e la fibrillazione atriale (FA) sono patologie che spesso coesistono: l’ipertensione aumenta il rischio di FA tanto da essere presente nel 60-80% dei pazienti affetti da tale aritmia. Nonostante questo dato sia ampiamente noto e nonostante l’ipertensione sia il principale fattore di rischio modificabile per l’FA, vi sono pochi studi a riguardo e poche evidenze su come trattare i pazienti ipertesi in RS per prevenirne l’insorgenza mentre il ruolo in tale ambito dell’utilizzo dei RAAS si è dimostrato incerto. Quello che si sa è che il peso corporeo ha un ruolo determinante nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, comprese l’FA, che la dieta mediterranea appare vantaggiosa a lungo termine nei pazienti con sindrome metabolica, mentre le diete a basso contenuto di carboidrati sono vantaggiose solo nel breve e medio periodo, e che i maggiori vantaggi si ottengono associando alla dieta l’attività fisica. Il microbiota intestinale è costituito da circa 1.000 – 1.500 specie batteriche appartenenti a quattro gruppi principali (Firmicutes, Bacteroidetes, Actinobacteria e Proteobacteria), che si sono evolute insieme a noi per aiutarci ad estrarre calorie da macromolecole altrimenti non digeribili. Le vie cataboliche utilizzate da questo sistema sono essenzialmente due: la via saccarolitica produce degli acidi grassi a catena corta (SCFA: acetico, proprionico e butirrico) che contribuiscono a ridurre il pH endoluminale e sono rapidamente assorbiti a livello dell’ultimo tratto dell’intestino; la via proteolitica è rappresentata dalla fermentazione delle proteine che partecipa sia alla produzione di SCFA che a quella di altri metaboliti come ammonio, ammine, tioli, fenoli e indoli, alcuni dei quali sono potenzialmente tossici. La disbiosi si associata a diverse importanti patologie (diabete, sindrome metabolica, obesità, ipertensione), aumenta il rischio cardiovascolare, aggrava il quadro clinico dei pazienti affetti da scompenso cardiaco, pertanto è ipotizzabile che modificazioni della dieta che migliorino le caratteristiche del microbiota possano avere effetti positivi sulla salute. La dieta mediterranea, caratterizzata dai carboidrati complessi, si associa ad un minor rischio cardiovascolare rispetto alla dieta nel Nord Europa, più ricca in prodotti caseari e carne rossa, probabilmente anche perché favorisce un miglior equilibrio del microbiota. “Ferrara città della prevenzione” è il primo progetto educativo in Europa che prevede il calcolo del rischio cardiovascolare, lezioni sui corretti stili di vita ed ambientali con il supporto di differenti modalità educative per raggiungere le diverse fasce della popolazione.