main session approccio anatomico o funzionale nella diagnosi e stratificazione prognostica della malattia coronarica

Annachiara Aldrovandi

Nella Main Session che si terrà alle ore 16.30 presso la Sala Anfiteatro si dibatterà dell’approccio anatomico o funzionale nella diagnosi e prognosi della malattia coronarica. La valutazione del paziente con sospetta malattia coronarica è probabilmente la problematica clinica che il Cardiologo affronta più frequentemente nella pratica clinica ma fortunatamente oggi abbiamo a disposizione molteplici metodiche diagnostiche. Tradizionalmente l’approccio non invasivo si basa sulla valutazione funzionale dell’indeducibilità di ischemia miocardica ma la recente introduzione della TC coronarica, che permette la visualizzazione diretta dell’aterosclerosi, ha messo in discussione questo tipo di strategia. Fermo restando che l’esame coronarografico, pur con le note limitazioni, è il Gold Standard per la diagnosi di malattia coronarica, ad oggi non è ancora definita quale sia la strategia diagnostica più efficace nei pazienti con sospetta cardiopatia ischemica. Sono stati pubblicati vari studi di confronto ma ad oggi l’utilizzo della TC coronarica non ha dimostrato una superiorità rispetto alla valutazione dell’ischemia inducibile. La valutazione anatomica e funzionale sono due aspetti entrambi fondamentali e strettamente legati tra loro e la corretta diagnosi e terapia del paziente con cardiopatia ischemica oggi non può prescindere dalla conoscenza di entrambi gli aspetti. Dal noto Studio CASS sappiamo come alcuni tipi di malattia coronarica siano di per sé correlati ad una prognosi peggiore (ad esempio malattia del tronco comune, coronaropatia prossimale multivasale) ma frequentemente la rilevanza funzionale delle stenosi coronariche non correla in modo lineare con l’entità della stenosi valutata qualitativamente all’angiografia. Da considerare inoltre come la presenza di ateromasia coronarica non sia sinonimo di cardiopatia ischemica. Le linee di ricerca attuali si concentrano sempre maggiormente sull’integrazione delle informazioni sia nell’ambito della diagnostica invasiva (ad esempio FFR in corso di coronarografia) che di quella non invasiva al fine di ottenere una corretta diagnosi e soprattutto per definire la strategia terapeutica ottimale per il paziente. I relatori di questa interessante Main Session sapranno sviscerare le numerose sfaccettature dell’argomento, con spunti preziosi per l’attività clinica quotidiana.