Meet the Expert Ventilazione non invasiva

Cristina Andriani

Nell’ultimo giorno del Congresso, all’orario più ostico, quello della colazione, si è svolto l’affollatissimo incontro con gli Esperti sulla ventilazione non invasiva, a dimostrare ancora, come già nella edizione dello scorso anno, come un argomento di grandissima attualità, interesse ed applicabilità clinica riesca a catalizzare l’attenzione grazie e per mezzo anche della straordinaria competenza di giovani e brillanti Cardiologici che rappresentano il futuro ed il lustro della nostra Associazione. La sessione ha ripercorso tutto il capitolo della NIV dai principi di fisiopatologia, ai setting di utilizzo fino alla indicazione alla sedazione.

Ha aperto i lavori la Dott.ssa Lusardi cui è stato affidato il difficile compito di guidarci nella comprensione della fisiopatologia che è alla base della ventilazione non invasiva. Nel corso della relazione si è passati dall’analisi delle modalità di ventilazione, alle opzioni di supporto ventilatorio nei vari setting patologici con un particolare focus sulla insufficienza respiratoria cardiogena pura rispetto a quella che si associa anche a patologia polmonare ed introducendo quindi le differenze, i vantaggi e gli svantaggi della scelta delle diverse metodiche nei vari setting clinici con un confronto tra CPAP e NIV. La relazione si è chiusa con il richiamo a porre particolare attenzione ad una corretta impostazione dei supporti di ventilazione non invasiva al fine di evitare effetti negativi su organi vitali quali cervello, fegato e rene.

Il meeting è proseguito con la relazione del Dott. Gasparetto che, invertendo il titolo allo scopo di rendere la presentazione di maggior comprensione ed impatto, ha condotto brillantemente l’audience nei diversi setting di indicazione e nelle varie modalità di impostazione della NIV. L’indicazione alla NIV viene posta in presenza di segni clinici e di alterazioni emogasanaliche, il momento più opportuno per l’applicazione della metodica è il più precoce possibile quando indicata, è assolutamente necessario la gestione della metodica da parte di personale addestrato ed è fondamentale il corretto monitoraggio del paziente.

È seguita l’analisi delle controindicazioni alla metodica distinte in assolute e relative, specificando come in presenza di queste ultime, qualora si ravveda per il paziente un significativo beneficio nella applicazione della NIV, si debbano mettere in atto tutte le procedure possibili volte alla rimozione delle controindicazioni stesse. Dopo aver analizzato le più principali patologie di indicazione, sono stati riportati i più importanti lavori della letteratura che hanno evidenziato la grande efficacia della metodica tra cui la riduzione della mortalità. La relazione si è conclusa parlando di presidi, di modalità di impostazione del ventilatore, di monitoraggio del paziente e delle corrette procedure di weaning.

L’ultima sessione è stata affidata alla Dott.ssa Dispensa che ha parlato di sedazione nel paziente sottoposto a NIV, sedazione che si rende necessaria in caso di fallimento immediato o precoce, per claustrofobia, intolleranza, agitazione, delirium, dissincronia paziente-ventilatore, o tardivo, principalmente in caso di decubito dell’interfaccia, distensione addominale e turbe del sonno. In questi casi la sedazione è in grado di aumentare la percentuale di pazienti ben adattati alla NIV riducendo la percentuale di coloro che arrivano alla intubazione oro-tracheale ed evitando l’incremento della mortalità che come noto si associa al fallimento della NIV. Anche la sedazione presenta delle specifiche complicanze che si possono almeno limitare, talora significativamente, mediante la individualizzazione della scelta del farmaco fra tutte le molecole, vecchie e nuove, attualmente disponibili.