Aritmie e idoneità sportiva

di Josephine Staine

Il pomeriggio della seconda giornata del Congresso ANMCO si conclude con una sessione dedicata ad uno degli argomenti più speculativi e intriganti per noi cardiologici “aritmie e idoneità sportiva”. Questa interessante sessione ha goduto della attenta e puntuale moderazione del dr. Antonio D’Onofrio e dr. Massimo Grimaldi.

La morte improvvisa sul campo di calcio di atleti giovani e apparentemente sani e controllati coinvolge emotivamente e ci fa porre non poche domande.

Gli atleti possono avere aritmie talora fatali per patologie misconosciute e silenti: risulta evidente quanto importante sia identificare quei rari casi ad alto rischio aritmico nella popolazione di atleti competitivi professionisti o amatoriali.

La concessione della idoneità agonistica in atleti con sintomi di sospetta natura aritmica con aritmie documentate e cardiopatie disponenti ad aritmie maligne dipende dal fatto che l’aritmia stessa possa comportare ripercussioni emodinamiche per frequenza cardiaca o troppo elevata o troppo bassa.

Il primo relatore dr. Giuseppe Sgarito ci ha condotto in modo accurato sulla strada non poco contorta delle aritmie sopraventricolari. La prevalenza dei battiti prematuri sopraventricolari nell’atleta di solito non è clinicamente rilevante e non compromette l’idoneità all’attività sportiva agonistica.

Altro capitolo quello della FA dove si fa distinzione tra quella parossistica/persistente dove la idoneità può non essere limitata se non sussistono cardiopatie strutturali e la FA permanente dove la valutazione per la idoneità si sofferma su diversi elementi come la scoagulazione ed il tipo di attività sportiva e va valutata caso per caso.

La sua presenza pone comunque dei problemi di gestione; se è presente, comunque, è necessario escludere una cardiopatia sottostante.

Il secondo relatore dr. Raffaele Luise ci ha introdotto nel mondo delle aritmie ventricolari affrontando un argomento che rappresenta forse il problema più spinoso per il medico sportivo nell’ambito del rilascio dell’idoneità sportiva agonistica.

Le tachicardie ventricolari rappresentano il principale meccanismo patogenetico responsabile della morte improvvisa da sport, le cause e la prognosi rimangono un problema non da poco specie quando non si documenta alcun substrato anatomico patologico a carico del miocardio.

Alla base si possono avere patologie latenti congenite o acquisite. Si rende necessario alla evidenza di aritmie ventricolari una serie di approfondimenti diagnostici con esami di I e II livello non invasivi e invasivi atti ad escludere la presenza di una patologia cardiaca aritmogena, coronarica, miocardica pura, valvolare, genetica.

Una certa attenzione va posta sulla Sindrome W-P-W nell’atleta e al rischio che questa comporti in merito allo sviluppo di frequenze ventricolari elevatissime tali da evolvere in FV e morte improvvisa.

Ultimo argomento, brillantemente esposto dal dr. Luigi Pollarolo, quello dei disturbi della conduzione; il collega ha rassicurato su due disturbi non patologici per l’atleta e cioè la bradicardia sinusale asintomatica (che comunque va distinta dalla iniziale disfunzione sinusale) e i blocchi atrioventricolari di 1° grado o di 2°.

Dalle tre relazioni il messaggio da portare a casa è che la presenza o il sospetto di una aritmia può essere elemento di non idoneità alla attività sportiva, pertanto, è un imperativo categorico eseguire una serie di indagini cliniche e strumentali fino alle più invasive tali da permettere giudizio definitivo.

Nella valutazione globale dell’atleta il Medico Sportivo che rilascia il certificato, collabora strettamente con il consulente cardiologo, dove necessario, per poter esprimere il giudizio vincolante per ogni atleta.

Al termine di questa sessione così affascinante si evince quanto sia difficile, ma doverosa una completa e valida stratificazione del rischio aritmico. Risulta grande il peso della responsabilità perché si va ad interferire con le più alte aspirazioni, i sogni di un giovane atleta. Le “indicazioni” mediche, pur quando scientificamente ed eticamente corrette andranno a segnare per sempre il suo futuro.

 

Josephine Staine
Image by Sasin Tipchai