Convention Gruppo di Rianimazione Cardiopolmonare ANMCO

Stefania Angela Di Fusco
L’arresto cardiaco: come lo trattiamo oggi e cosa faremo domani

La Convention del Gruppo di Rianimazione Cardiopolmonare svoltasi nel corso dell’annuale Congresso Nazionale ANMCO inizia con uno sguardo sullo “status quo” dell’arresto cardiaco e si conclude proiettandosi verso le novità che ci aspettano nell’immediato futuro. La prima parte della Convention è stata dedicata all’epidemiologia dell’arresto cardiaco, con un’attenta analisi sulle attuali dimensioni del problema che colpisce in Europa oltre 400.000 persone ogni anno e circa 60.000 in Italia, con una percentuale compresa tra il 60 e 70% dei casi che si verifica in casa. La prevalenza dell’arresto cardiaco ospedaliero è di 1-5 casi ogni 1.000 pazienti ammessi in ospedale. Complessivamente la cardiopatia ischemica è la causa scatenante dell’arresto nell’85% dei casi. Considerando che la probabilità di sopravvivenza aumenta se i testimoni intervengono correttamente è chiaro che la formazione dei laici e del personale sanitario rappresenta l’unica vera arma disponibile per far fronte ad un problema dalle dimensioni così vaste. Partendo da questa premessa la seconda relazione affronta le problematiche politiche ed organizzative legate ad una capillare diffusione e programmazione dei corsi di formazione per il trattamento dell’arresto cardiaco. Nonostante una complicata rete normativa, l’ANMCO con un qualificato pool di istruttori è sempre impegnata in prima linea per la realizzazione di corsi a diversi livelli, sia di base che avanzati, destinati alla informazione e sensibilizzazione dei cittadini in generale e, in maniera più specialistica, alla formazione continua degli operatori professionisti. L’incontro è stato anche l’occasione per la presentazione dei dati derivati dalla Survey Italiana Arresto Cardiaco – fotografia dell’epidemiologia e degli esiti del trattamento dell’arresto cardiaco in Italia – informazioni utili per delineare un programma mirato al miglioramento della qualità delle cure e della sopravvivenza. Una revisione sulla più recente letteratura scientifica dedicata alla gestione dell’arresto cardiaco porterà alla luce dubbi e certezze sul suo trattamento. Infine la Convention ha cercato di rispondere all’intrigante domanda sulle principali novità che ci si aspetta nelle prossime Linee Guida dell’European Resuscitation Council, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo autunno. I punti più caldi che potrebbero essere toccati vanno dall’enfatizzazione del ruolo chiave della ledearship in corso di rianimazione, uno dei fattori determinanti per l’outcome dell’evento, alla gestione mirata della temperatura corporea nel peri-arresto, senza tralasciare la possibile evoluzione dall’attuale approccio rianimatorio con manovre cardiopolmonari (30 compressioni toraciche-2 insufflazioni) ad un approccio con rianimazione esclusivamente basata sulle compressioni toraciche. Non poche le novità che ci si aspetta nel prossimo futuro per il trattamento dell’arresto cardiaco, compito del Gruppo di Rianimazione Cardiopolmonare sarà quello di favorirne la diffusione.