Ipercolesterolemia e Rischio Cardiovascolare

di Iside Cartella
L’ipercolesterolemia nella prevenzione del rischio cardiovascolare: l’importanza dei meccanismi molecolari.

La prevenzione del rischio cardiovascolare rimane ad oggi uno dei temi di maggior interesse in ambito cardiologico come ha testimoniato l’ampia partecipazione al minimaster sull’ipercolesterolemia che si è tenuto nella prima giornata del congresso.

Il simposio congiunto ANMCO-SISA ha rappresentato una preziosa occasione di incontro tra due delle società italiane più impegnate nel campo dello studio sull’aterosclerosi e la prevenzione cardiovascolare.

da sinistra: Furio Colivicchi, Alberto Zambon, Marcello Arca, Domenico Gabrielli, Cosimo Napoletano
da sinistra: Furio Colivicchi, Alberto Zambon, Marcello Arca, Domenico Gabrielli, Cosimo Napoletano

Grande attenzione è stata dedicata durante le prime due sessioni ai meccanismi molecolari alla base del metabolismo delle lipoproteine e della malattia cardiovascolare su base aterosclerotica. I relatori hanno sottolineato come la conoscenza delle basi molecolari e dei sottostanti meccanismi genetici sia fondamentale per identificare nuovi target terapeutici e per la corretta stratificazione del rischio del paziente.

Il colesterolo LDL è stato da sempre considerato il target terapeutico principe e l’obiettivo primario nella gestione della dislipidemia ma, come spiegato dal Dr. Alberto Zambon, non è l’unica lipoproteina aterogena ed è chiaro ormai che ridurre il calcolo del rischio cardiovascolare alla sola quantificazione dei livelli plasmatici di LDL risulti estremamente riduttivo. Numerosi studi hanno dimostrato come alcune delle molecole spesso considerate come “spettatori innocenti” o “di secondo livello”, come le lipoproteine ricche di trigliceridi, giochino in realtà un ruolo fondamentale nell’aumento del rischio cardiovascolare. Il colesterolo “non-HDL” si sta guadagnato infatti il ruolo di indice più affidabile rispetto all’LDL per calcolare il rischio di aterosclerosi, poiché racchiude la stima della concentrazione plasmatica di più lipoproteine aterogene (LDL, VLDL, ILD e lipoproteina a).

Il Dr. Claudio Bilato ha proseguito spiegando in maniera esaustiva la correlazione fra evoluzione della placca aterosclerotica e meccanismi infiammatori. Al di là di correggere la noxa patogena, ovvero l’accumulo di colesterolo, la modulazione dell’infiammazione risulta fondamentale per regolare l’evoluzione della placca aterosclerotica e, di conseguenza, modificare la progressione della malattia.

Un approccio più clinico è stato proposto infine dal Dr. Pasquale Caldarola che ha concluso il simposio presentando la ormai nota filosofia del “the lower, the better” per aprire la discussione sui livelli target ottimali di colesterolo LDL e sull’eventualità di identificare anche un limite inferiore.

Numerosi progressi sono stati fatti nell’ambito della prevenzione cardiovascolare ma ulteriori studi sono necessari per identificare nuovi target terapeutici e delineare correttamente il profilo di rischio del paziente.

Iside Cartella ANMCO
Iside Cartella