La cardiologia e l’evoluzione digitale

di Giovanni Amedeo Tavecchia
Molte sono le applicazioni già esistenti della cardiologia digitale e molte ne verranno a breve: prepariamoci ad una vera e propria rivoluzione.

La rivoluzione digitale in ambito cardiologico è una tematica più che mai attuale ed è stata argomento di dibattito nella main session pomeridiana moderata dalla Dott.ssa Nadia Aspromonte e dai Dott. Filippo Anelli e Adriano Murrone.

La pandemia da COVID-19 ha determinato una brusca accelerazione del sistema sanitario verso l’innovazione digitale e nel giro di pochi mesi ci siamo trovati di fronte ad un modello di sanità differente, più tecnologico e basato su una modalità di comunicazione con il paziente a cui non eravamo abituati. Questo modello rappresenta la base di partenza per la sanità del futuro e si integra con molteplici tecnologie a nostra disposizione. Occorrerà investire sulle infrastrutture, sul capitale umano e sulle organizzazioni per accogliere le innovazioni che cambieranno il modo attuale di erogare assistenza. Tuttavia, la digitalizzazione del processo assistenziale presuppone non solo un investimento di risorse, ma anche un cambiamento culturale da parte della comunità medica.

In ambito prettamente cardiologico, uno dei cardini della rivoluzione digitale è rappresentato dal monitoraggio remoto. Diversi sono i suoi campi di applicazione, si spazia dal monitoraggio del paziente aritmico alla gestione domiciliare del paziente con insufficienza cardiaca. Lo studio TIM-HF2 pubblicato su Lancet nel 2018 ha dimostrato come il monitoraggio remoto di pazienti affetti da scompenso cardiaco possa ridurre la mortalità per tutte le cause e le ospedalizzazioni. Il cardiologo può inoltre essere supportato da una serie di strumenti quali smartwatch, wearebles e smartphone. A tal proposito, a Marzo 2021, è stato pubblicato sullo European Heart Journal un position paper in cui viene esplicitata la necessità di definire regole ben precise per un utilizzo corretto di questi device. Altro campo in continua espansione è rappresentato dall’intelligenza artificiale.  Con intelligenza artificiale si intende l’abilità di una macchina di compiere ragionamenti complessi e di adattare il proprio comportamento analizzando l’effetto di azioni precedenti. In ambito medico potrà rappresentare un reale supporto all’attività del clinico ma non potrà mai sostituirsi al ragionamento umano.

In conclusione, telemedicina e interazione a distanza con il paziente diventeranno sempre più parte integrante della pratica clinica. Ci troviamo in una vera e propria rivoluzione digitale e, accanto alle molte difficoltà, è possibile e doveroso cogliere le straordinarie opportunità che abbiamo davanti.

Giovanni Tavecchia ANMCO
Giovanni Tavecchia