L’imaging cardiaco nella emergenza-urgenza

Nel corso del simposio “L’imaging cardiaco nell’emergenza – urgenza”, in una Sala gremita, i Relatori si sono susseguiti nello svolgimento di argomenti di estrema utilità nella pratica clinica del paziente acuto. Nella prima relazione la Dott.ssa Accadia ha affrontato il problema dell’imaging nella SCA. Le linee guida sollecitano l’uso dell’ecocardiografia in particolare nei casi di dolore toracico con ECG e/o dati clinici non diagnostici, condizioni nelle quali è utile rilevare la presenza di alterazioni che portino ad una diagnosi di cardiopatia acuta o indirizzano nella diagnosi differenziale.

Il Dott. Citro ha affrontato il problema dello shock, condizione nella quale una rapida valutazione ecocardiografica ci permette di valutare la causa dello shock: cardiaca (analisi della funzione ventricolare sinistra attraverso la determinazione di FE, la portata cardiaca, lo stroke volume), embolia polmonare (funzione ventricolare destra e ipertensione polmonare), ipovolemia, ostruzione dinamica all’efflusso del ventricolo sinistro, tamponamento cardiaco, pericardite costrittiva, complicanze meccaniche post infartuali, stato settico.

Nel setting delle sindromi aortiche acute, il Dott. Dellavesa ha mostrato le molte metodiche di imaging in uso (eco, TC, RMN) ed il loro utilizzo che dipende da molti fattori. L’eco TEE si difende bene anche se l’indagine con la maggior capacità di definizione è la RMN. Infine la Dott.ssa Celli ha affrontato il problema dell’imaging nei pazienti portatori di protesi valvolari. In questo caso l’imaging darà informazioni morfologiche e funzionali come la presenza di una ostruzione, le alte velocità, la trombosi, i distacchi, l’endocardite.