Da cardiopatie rare a cardiopatie emergenti

Cristina Andriani

Nella mattina del primo giorno del Congresso si è svolto presso la Sala del Pantheon il Minimaster “Cardiopatie (più o meno rare) che può sempre capitare di incontrare”.

L’argomento, di estremo interesse e di non comune trattazione, affidato a relatori competenti e dalle grandi capacità scientifiche e comunicative, ha riscosso un grande successo di pubblico e l’audience si è distinta per la grande attenzione e la attiva partecipazione alla discussione.

Il Minimaster è stato suddiviso in tre sessioni. Nella prima sessione si sono tenute le relazioni su canalopatie, miocardio non compatto e malattia di Fabry. La relazione sulle canalopatie si è focalizzata su sindrome del QT lungo e sindrome di Brugada, soffermandosi per quest’ultima nell’analisi di una nuova prospettiva fisiopatologica, non solo elettrica ma strutturale, che annuncia importanti risvolti conoscitivi e terapeutici. Le relazioni su miocardio non compatto e malattia di Fabry si sono a seguito occupate dell’inquadramento, dei criteri e degli esami diagnostici e della terapia di queste patologie, con un focus nella malattia di Fabry sulla terapia genica, terapia gravata da costi elevatissimi che va riservata a casi individuati e trattati in Centri di riferimento.

Nella seconda sessione si è parlato di cardiomiopatia peripartum, cardiopatia talassemica e displasia aritmogena del ventricolo destro. Nella cardiomiopatia peripartum è stato illustrato il ruolo etiopatogenetico della prolattina aberrante, da cui l’utilizzo razionale in terapia della bromocritpitina, e le opzioni di trattamento farmacologico e meccanico delle forme complicate da shock cardiogeno che si associano ad elevata mortalità. La relazione sulla cardiopatia talassemica ha sottolineato come la patologia, nonostante la diffusione della diagnostica pre-natale, non sia più da considerarsi rara per i flussi migratori di questi anni. La relazione sulla displasia aritmogena del ventricolo destro ha acceso la discussione circa la necessità di anticipare il più possibile la diagnosi anche diffondendo una cultura autoptica volta ad individuazione delle famiglie affette.

L’ultima sessione è stata dedicata alla amilodosi cardiaca, patologia non rara ma che spesso viene diagnosticata con estremo ritardo, e la sarcoidosi, con un richiamo a ripensare a tale diagnosi nei pazienti che si presentano con blocchi AV avanzati in giovane età.

Il Minimaster si è concluso con il saluto dei Moderatori, Dott.ssa Nadia Aspromonte e Dott. Luigi Aquilanti, che hanno espresso il desiderio e l’impegno di dare nel prossimo futuro più ampio spazio a queste patologie da considerarsi “non più rare ma emergenti”, patologie che spesso colpiscono i giovani e che richiedono una grande attenzione per una precoce diagnosi ed un corretto trattamento che ne scongiuri la infausta storia naturale.