Come fare meglio facendo “il meno”?

Annamaria Iorio
"Tra efficacia, costi e buon senso"

Se qualche tempo fa il problema da risolvere era la mancata diagnosi, oggi lo scenario cambia! Siamo di fronte ad un esplosione di “diagnosi” e tecnologia, che spesso non si traduce in beneficio netto, ma anzi talvolta il “far troppo”, oltre che tradursi in un dispendio di risorse, complica il percorso del nostro paziente. In tale scenario darsi delle regole per evitare “eccesso” diventa doveroso! Ma come orientarsi per ottenere questi obiettivi di fronte alle singole metodiche? In Village di Levante attraverso un excursus nel modo delle nuove tecnologie verranno date informazioni utili per migliorare orientamento delle scelte, evitando percorsi e prescrizioni effettuate in modo acritico. E come utilizzare queste metodiche senza disperdersi tra lo tsunami delle informazioni frammentarie e la crescente richiesta del paziente? Come sappiamo il Consiglio Nazionale dall’ANMCO ha aderito al progetto della Slow Medicine, costituendo un gruppo di lavoro con il mandato di individuare le 5 pratiche cardiologiche che nel nostro Paese sono a maggior rischio di inappropiatezza. Non poteva quindi mancare una sessione dedicata! Per ciascuna delle pratiche oggetto della sessione ogni relatore descriverà in modo sintetico, ma chiaro e non equivoco, il test, la procedura o il trattamento sanitario a rischio di inappropiatezza, indicando il miglior comportamento prescrittivo e puntando ad una sintesi delle migliori conoscenze scientifiche relative ai benefici e ai rischi associati alla pratica. Tale necessità, in particolare, è percepita per la cardiopatia ischemica dove fino ad un terzo di tutte le indagini cardiologiche non invasive possono risultare inappropriate. Al Dott. Magnacca sarà dato il compito di guidare nell’orientamento delle scelte in tema di TC coronarica, seguirà Quercioli per SPET/PET. Dalla SPET si passerà all’ECO3D identificando nella necessità di implementazione della informazioni percorsi che evitino la dispersione della stessa. Dalla informatività dell’ ecocardiogramma si passerà alla informatività dell’eco torace con gli stessi obbiettivi si cercherà fornire informazioni utili per una integrazione quotidiana efficace di tale metodica anche nella pratica clinica di noi cardiologi. Infine in un’epoca in cui la nuove tecnologie raggiungono livelli elevati con dispositivi come il VAD, non dedicare anche in questo senso, implementare le nostre conoscenze per percorsi sempre più appropriati.