Tele-Health: matching the experiences

di Antonella Spinelli

Oggi si è tenuto il Simposio Congiunto ANMCO-ACC sull’argomento tele-health, una tecnologia sempre più all’avanguardia per il trasferimento dei dati e la gestione da remoto del paziente. La telemedicina si divide in due grandi aree, una è quella tradizionale, che si occupa di recupero ed analisi dei dati nonché del monitoraggio continuo tramite appositi device di alcune categorie di pazienti. La seconda area che si sta sviluppando prende sempre più la forma di un “Personal Trainer remoto”, capace di supportare il paziente in ogni suo bisogno e di farlo sentire al centro di una rete di supporto (alcuni esempi sono rappresentati da training ed educazione alla terapia, prenotazione e ricordo degli appuntamenti, controllo di eventuali effetti indesiderati della terapia). L’utilizzo di piattaforme web dedicate e avanzati sensori ambientali consentono di monitorare da remoto specifici parametri clinici (pressione arteriosa, quantità di ossigeno, glicemia, peso corporeo ecc.) ed elettrici (elettrocardiogramma, andamento della frequenza cardiaca ed episodi di Fibrillazione Atriale) e, attraverso la loro elaborazione mediante “intelligenza artificiale”, di permettere al medico di effettuare una rapida diagnosi e definirne la migliore strategia terapeutica.

 

Il cardiologo può essere supportato da una serie di strumenti quali smartwatch, wearables e smartphone. A tal proposito nel marzo 2021 è stato pubblicato sull’European Hearth Journal un position paper in cui viene esplicitata la necessità di definire regole ben precise per un utilizzo corretto di questi device. Il trial “The Witch” pubblicato sul Journal of American College of Cardiology ha dimostrato chiaramente che il tele-monitoraggio dei pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico riduce la mortalità e le riospedalizzazioni. Qual è l’esperienza italiana? Nel 2020 sono state pubblicate dal Ministero della Salute le indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina. La pandemia da COVID-19 ci ha costretti a mettere in pratica questa nuova modalità tecnologica di fare medicina con risultati soddisfacenti sull’ottimizzazione delle risorse e sui costi sanitari. Infatti su un recente articolo del Journal of American College of Cardiology (Maggio 2021) è stata riportata l’esperienza italiana durante la fase pandemica COVID-19 sull’utilizzo della telemedicina nelle farmacie locali garantendo un’accurata selezione dei pazienti che necessitavano di accesso in PS per tachiaritmie o STEMI. La telemedicina con le sue attuali applicazioni e le future potenzialità rappresenta una straordinaria opportunità per la nostra pratica clinica.

Antonella Spinelli ANMCO
Antonella Spinelli